giovedì 10 luglio 2014

UN FIORE D'OMBRA di Debora De Lorenzi


Un fiore d'ombra di Debora De Lorenzi

- Recensione a cura di -

Per la sezione “Fantasy Throne” oggi vi presento il coinvolgente romanzo “Un fiore d’ombra” di Debora De Lorenzi. 
Tredici vite, un solo destino, una storia che affonda le sue radici nella Bibbia: questi sono solo alcuni degli ingredienti di un libro emozionante e carismatico che non sarà facile dimenticare.


Debora De Lorenzi è nata a Pavia nel 1972.
Amante della musica, del cinema, del teatro e delle arti in genere, è stata iniziata alla letteratura fin dall’infanzia; ne conserva tutt’ora la passione, sfociata poi, nel corso degli anni, in amore per la scrittura.
È con “Maledetto libero arbitrio” che nel 2009 inizia la sua avventura editoriale, seguita poi alla pubblicazione “Dell’imbroglio dell’anima” nel  2011 con Butterfly Edizioni, grazie al concorso “Parole di carta” nel quale si è aggiudicata il primo posto. In questo periodo tra le varie occupazioni, è immersa nella realizzazione del quarto romanzo.


SINOSSI: Tredici vite. Tredici possibilità per sfuggire al destino di distruzione che è toccato in sorte alla bellissima e misteriosa Amina: ripudiare il male, e così le sue origini arcane e sconosciute, o seguire il richiamo di un amore irraggiungibile con Azrael, che di vita in vita rincorre, ma non può vivere? Dubbi atroci e flashback improvvisi scuotono il presente: tra apparizioni divine e diaboliche, scontri sanguinari e morti violente, Amina va scoprendo se stessa e i suoi tanti passati. Solo così potrà scegliere il suo destino. Con "Un fiore d'ombra", Debora De Lorenzi ripropone l'atavica lotta tra Bene e Male, portandola ai giorni nostri, nelle strade di una Parigi fascinosa e indecifrabile, spostando via via l'azione tra i più originali anfratti dell'occulto.

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- Recensione -


Il romanzo, dominato da due narratori d'eccezione, si apre con un prologo incisivo che rende subito chiaro al lettore il soggetto dell'intera storia: l'atavica lotta tra Bene e Male. Definizione che, tutto sommato, risulta alquanto riduttiva per inquadrare questo magnifico romanzo, curato con occhio critico e attento alle più piccole sfumature.
Amélie, giovane e bella ragazza nel fiore degli anni, circondata dall'affetto di genitori e amici, ha tutto quello che si può desiderare dalla vita quando incontra la Creatura che muterà per sempre la sua esistenza. La seguiremo nella passione irrazionale e malsana verso il baratro, celato diabolicamente sotto la maschera del lusso più sfrenato. Percorreremo con lei una Parigi inconsueta piena di anfratti bui e insidiosi, passaggi sotterranei e trappole nascoste.
L'ambientazione nella Parigi gotica dei nostri giorni è il primo aspetto del libro che colpisce e trascina. Uno scenario ideale che si confà perfettamente ai bisogni della storia e dell'autrice. Qui, niente è come sembra: tuguri bui che nascondono la luce e incantevoli ville assolate che celano il Male allo stato puro. Una Parigi sanguinaria e ombrosa, una perfetta contrapposizione di luci e ombre che precipitano il lettore nella storia, coadiuvata da espressioni poetiche e contrastanti.
Ed ecco la scena mutare nuovamente registro e concentrarsi sulle vicissitudini di Amina, figlia di Amélie: un passato che riaffiora, nascosto tra le pagine delle antiche Scritture. Una ragazza al centro dell'atavica contesa. Un'anima indimenticabile che nasconde un potere terribile e letale.

 La girandola di personaggi che animano la storia è un altro aspetto sorprendente. Tutti restano nella mente del lettore, anche il più marginale, tutti trascinano e incuriosiscono. Una caratterizzazione mirabile, persino il Maligno è trascinante e accattivante sotto il tocco della penna dell'autrice.
Personalmente sono rimasta affascinata e colpita da Maximilian, il suo bacio non si dimentica, letale e irresistibile. Una chiave di lettura, a mio dire, genialie. Non voglio svelare oltre di questo personaggio, dovrete leggere il libro e, vi assicuro, non ve ne pentirete!

Naturalmente, come in ogni romanzo epico tra Bene e Male, non può mancare un occhio di riguardo ai sentimenti. Anche qui l'amore suggella due anime agli antipodi, due figure che non possono stare insieme, impegnati in una lotta personale nella speranza di poter condividere l'amore negato. E 'una passione travolgente quella descritta dall'autrice che coinvolge e fa tifare ora per l'uno, ora per l'altra. Un amore che si rincorre per tredici vite in attesa dell'incognita finale.
 E proprio le vite precedenti sono l'aspetto da non tralasciare assolutamente. Tredici vite, tredici vissuti che attraversano i secoli descritti con innegabile maestria: dal 300 d.c. all'undicesimo secolo. Dal castello imperiale di Vienna nel 1743 alla inaugurazone della Torre Eiffel nel 1889 ... un'ambientazione storica perfetta.

Un'avventura da leggere e sentire penetrare sotto la pelle. Personalmente, farò molta più attenzione a corvi e nebbia in futuro!

 'L'esistenza del demonio è una verità, negarlo o ignorarlo non determina alcuna salvezza. Rifiutarlo è l'unico modo per sopravvivergli!' […]


 VOTO FINALE
 

martedì 8 luglio 2014

RECENSIONE - COME UN LIBRO APERTO

Come un libro aperto di Viola Lodato

- Recensione a cura di -

Bianca Rita Cataldi




Viola Lodato nasce il 7 aprile 1991 a Savona, per essere più precisi nella casa in cui passa gran parte del tempo. A circa quattordici anni capisce di voler passare la vita a inventare storie. Cinque anni più tardi finisce il primo romanzo e comincia a conoscere il mondo dell’editoria, capendo che la strada da fare è ancora lunga. Nella vita, oltre a riempire il proprio computer di romanzi e a studiare Scienze della Comunicazione, collabora con alcune case editrici come editor, correttrice di bozze e traduttrice. È stata una dei tre finalisti della Liguria durante la prima edizione del premio La Giara della Rai e i suoi racconti sono stati pubblicati da Lettere Animate, Delos Books, Mondoscrittura, EDS, ST-Books.



SINOSSI: Valerio, voce narrante del romanzo, è gay non dichiarato, non è particolarmente simpatico, ma ha le idee chiare: vuole diventare uno scrittore. Peccato che non abbia altrettanto chiaro come fare. E peccato che sia sordo alle critiche. Quindi, arroccato nella sua torre d’avorio fatta di sicurezze piene di ke e xké, continua per la sua strada, fino a quando la sua omosessualità non viene svelata a tradimento. Ci vorranno una compagna odiosa, un amico paziente, un computer poco collaborativo, un tecnico infingardo, una famiglia un po’ particolare ed Emanuele, un editor a prima vista spietato, per distruggere le sue sicurezze. E sarà proprio grazie a Emanuele che Valerio imboccherà la via giusta nella scrittura e nella vita.

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RECENSIONE - 




Valerio è un ragazzo come tanti: va a scuola, studia e si divide tra gli incontri con il suo migliore amico Alex e le liti con Sara, la sua unica e scorbutica sorella. La sua vita cambia improvvisamente quando capisce che cosa vuol fare del suo futuro: consacrarlo alla scrittura. Inizia così una grande storia d'amore con Microsoft Word, suo fedele compagno nelle lunghe ore di fatica letteraria. Il protagonista del suo libro in fieri è bellissimo e perfetto sotto ogni punto di vista. Anzi, ha un solo difetto: essere troppo bello. Valerio non si rende conto degli errori che commette nel corso della stesura: ciò che conta è dar libero sfogo alla sua fantasia. Non solo: il protagonista del suo romanzo è gay, proprio come lui. Sarà proprio il libro che sta scrivendo a creare la giusta situazione per fargli comprendere che la sua famiglia sa già tutto e che, per di più, ha già accettato ogni cosa. Incredibilmente, persino sua sorella Sara non ha nessuna intenzione di prenderlo in giro e, al contrario, non fa altro che incoraggiarlo. Se la vita familiare di Valerio prenderà nel tempo una piega positiva, lo stesso non si potrà dire della sua carriera da scrittore. Il suo libro, infatti, è un vero disastro e soltanto Emanuele, l'editor giovane e affascinante di una piccola casa editrice, riuscirà a farglielo capire con le brutte e...con le buone.


Parto da un presupposto: Viola Lodato scrive benissimo. Nessun refuso, prosa che scorre senza incespicare mai, stile sicuro e lineare. E' evidente che l'autrice lavori anche come editor non soltanto dalla perfezione stilistica ma anche dai consigli coi quali Emanuele istruisce Valerio. La seconda e la terza parte del romanzo, infatti, sono sicuramente le sezioni scritte con più cura e, a mio parere, con più passione. La prima parte, invece, non è altrettanto avvincente e si fatica un po' a entrare nel vivo della vicenda. Questa lentezza iniziale è aggravata da Valerio, la cui antipatia è certamente voluta dall'autrice ma, al tempo stesso, disturba il lettore. Questi piccoli difetti vengono tuttavia camuffati dall'abile prosa della Lodato e, soprattutto, da quella ventata d'aria fresca che è il personaggio di Emanuele. Accuratamente disegnato, ben descritto psicologicamente, Emanuele è l'editor che tutti gli scrittori vorrebbero avere: esigente e spietato ma, al tempo stesso, pronto a riconoscere i progressi dell'autore. Se poi consideriamo che non è soltanto l'editor ma anche l'uomo ideale, allora possiamo capire quanto questo personaggio sia affascinante. E' proprio lui a reggere il romanzo, dato che il vero protagonista resta leggermente antipatico anche nella seconda e terza parte. Valerio, infatti, a differenza del protagonista del suo stesso libro, non è per niente perfetto e, al contrario, ha troppi difetti: è ingenuo in modo imbarazzante, è esasperante con gli amici e piuttosto presuntuoso. Ripeto, la sua antipatia è voluta dall'autrice e lo si capisce anche dalla sinossi, tuttavia penso che sia stata calcata un po' troppo la mano su questo aspetto del suo carattere. La storia in sé, comunque, è piacevole e scorre via in pochissimo tempo: la si legge in un giorno ed è la lettura ideale per l'estate. La consiglio a tutti coloro che vogliano concedersi un romance m/m delicato, soft e tenero. Un in bocca al lupo all'autrice che, sono sicura, col tempo e con l'esperienza sarà senz'altro in grado di stupirci.

Voto finale:


 

mercoledì 2 luglio 2014

New contest per la Dunwich: Ultimo canto delle sirene

Cari lettori della gazzetta, nonché aspiranti scrittori o tali, oggi vi segnaliamo una ghiotta occasione per cimentarvi con la stesura di un testo.

Stavolta è la casa editrice Dunwich a dare una possibilità a tutti quelli che amano scrivere e vivono di parole. Il contest di scrittura si intitola ULTIMO CANTO DELLE SIRENE ed è dedicato a racconti lunghi e inediti compresi tra le 5000 e le 10000 parole. I racconti dovranno avere come tema “le sirene”, essere ambientati preferibilmente ai giorni nostri, ed essere riconducibili al paranormal romance o all’urban fantasy. 
 


 Gli elaborati verranno valutati da una giuria composta dai collaboratori della Dunwich Edizioni e da Regin la Radiosa. Per far pervenire i racconti alla commissione (massimo un elaborato ad autore) basta inviare una mail a infodunwich@gmail.com per le modalità di invio potete andare direttamente sul sito della Dunwich

 PREMI – Al vincitore sarà riservato l’inserimento del racconto all’interno della versione cartacea ed elettronica del romanzo Evadne – La Sirena Perduta di Diana Al Azem, edito da Dunwich Edizioni. Il vincitore riceverà in omaggio anche una copia omaggio della versione cartacea di Evadne con il proprio racconto pubblicato e una copia di Keltor di Jennifer Sage.

I quattro migliori racconti, inoltre, saranno inseriti in un ebook creato ad hoc e formeranno quindi il primo Poker Rosa edito dalla Dunwich Edizioni. Gli autori dei suddetti racconti riceveranno in premio un ebook del catalogo a scelta.

Che aspettate a partecipare? Avete tempo fino alle ore 18 del 31 luglio 2014 per cimentarvi in questa nuova piccola impresa sirenesca :)

In bocca al lupo a tutti,
Licio

Recensione ~ April in Paris

April in Paris

- Recensione a cura di -




Michael Wallner nasce nel 1958 a Graz ed ora vive a metà tra Berlino e la Foreta Nera. La sua carriera di scrittore inizia nel 1997, insieme a quella di regista e attore teatrale. 
Oltre ad April in Paris ha scritto "Cliehms Begabung" nel 2000 e "Finale" nel 2003, mentre nel 2005 ha scritto la sceneggiatura per la commedia televisiva "Kuss mich, Hexel". 
Il suo libro, April in Paris, ha riscosso molto successo in Germania dove è divenuto un Best Seller.




Sinossi: Nell'Aprile del 1943 un giovane soldato tedesco, Roth, è a Parigi con l'ingrato compito di tradurre gli interrogatori della Gestapo. Terminato il lavoro quotidiano, Roth si cambia d'abito, assume un nuovo nome e si trasforma in Antoine, appassionato frequentatore della vita parigina. Di sera, anche Chantal subisce una metamorfosi: da affascinante libraia a ballerina in un locale equivoco e membro attivo della Resistenza all'occupazione nazista. L'incontro tra Chantal e Roth - accomunati da una grande passione, i libri - è fatale. Il desiderio metterà a dura prova il senso del dovere dei due giovani, sprofondandoli in una spirale di tradimenti e violenza, sino a un inatteso colpo di scena.







- Recensione -

April in Paris è un romanzo ben scritto, lo stile dell’autore è scorrevole e Io si legge d’un fiato anche grazie alla trama che, seppur non troppo originale, non concede un attimo di tregua al lettore. L’ambientazione storica è ben curata e ci regala un triste scorcio di Parigi sotto assedio nazista, con tutte le cose terribili che solo la guerra riesce a tirar fuori dall’animo umano.
Wallner ci racconta la storia d’amore tra Roth e Chantal. Lui è un soldato tedesco al quale non
importa né della guerra né delle ideologie naziste, il suo compito è quello di tradurre gli interrogatori della Gestapo, compito che spesso provoca in lui disgusto e sofferenza a causa delle torture che i soldati infliggono ai prigionieri. Lei è la bella figlia di un libraio che la notte abbandona gli abiti castigati per vestire quelli di procace ballerina che si esibisce in un locale per uomini. Chantal è anche un membro attivo della Resistenza all'occupazione Nazista e questo è uno dei punti che divide, ma inspiegabilmente unisce, i due futuri amanti.
Inutile dire che tra i due scoppia la scintilla, anche se la storia d’amore non è troppo coinvolgente, ci si aspetta sempre che accada qualcosa capace di emozionare davvero il lettore, ma ciò non avviene. È infatti il susseguirsi degli avvenimenti, tra bugie, paura e fiato sospeso, a tenerci incollati alle pagine di questo libro dall'inizio alla fine. Sono molto interessanti anche i personaggi che ruotano attorno ai protagonisti, descritti in modo realistico, alcuni davvero caratteristici!
Una romanzo storico che consiglio a chi ama letture poco impegnative.



Voto finale - Consigliato